La schiettezza e la personalità del
quarantaduenne Gabriele Rado, per tutti Lele, traspaiono bene già
dalle prime parole della nostra intervista, in cui ci ha spiegato
quali sono i valori che cerca di trasmettere ai suoi ragazzi e quali
responsabilità comporta il suo ruolo di allenatore. Prima di entrare
nel dettaglio è bene sapere che Rado ha giocato a calcio per
venticinque anni a partire dal settore giovanile del Mestre per poi
disputare tante stagioni tra prima e seconda categoria nel ruolo di
difensore centrale. Nel 2005 decide di lasciare il calcio, stanco di
vedere le proprie convinzioni calpestate dalla realtà dei fatti:
“per me giocare a pallone è sempre stato sinonimo di gioia,
passione e impegno da parte di tutti ma intorno a me non c'era più
quest'atmosfera e quindi, complici anche gli impegni di lavoro, ho
preferito staccare momentaneamente la spina”. L'anno successivo però,
le strade di Lele e del calcio si incrociano di nuovo complice il cognato Stefano Berto allora mister dell'Ambrosiana, del quale accetta di esserne il vice. L'esperienza positiva fa ritornare la voglia di calcio a Rado, che nel 2008 accetta di seguire, sempre come vice, il
fratello Fabio nelle giovanili della
Pro Mogliano del presidente ed ex compagno di squadra Marco Gaiba. Qui metterà a disposizione la sua esperienza
tecnica aiutando allievi e giovanissimi a migliorare nella fase
difensiva, prima di assumere l'attuale carica nel dicembre del 2011.
“Se sono diventato allenatore della juniores devo ringraziare
Marcello Benedetti che mi ha proposto di iniziare quest'avventura
dandomi così l'opportunità di far crescere tanti ragazzi”.
L'aspetto educativo è senz'altro basilare nella filosofia di Lele, che cerca sempre di dare il buon esempio con la massima umiltà ai
suoi giocatori: “mi interessa aiutarli a diventare degli uomini
prima che dei bravi giocatori, per questo dico loro le cose in faccia, senza nascondermi, invitando loro a fare altrettanto.
Mi rendo conto che l'età in cui si trovano è molto delicata dal
punto di vista psicologico e che alcuni non siano ancora pronti al
salto in prima squadra. Per questo penso che un allenatore debba
essere in grado di accompagnarli in questo percorso entrando nelle
loro teste per cercarne di tirare fuori il meglio, affrontando
insieme i problemi quotidiani e aiutandoli ad acquisire personalità
in campo, giocando con coraggio e determinazione”. Quest'ultimo
aspetto è fondamentale per Rado, che vede l'impegno e
l'organizzazione come le uniche doti in grado di portare al
raggiungimento di buoni risultati. “Bisogna fissare delle regole e
farle rispettare -continua l'allenatore- a partire dal rispetto degli
arbitri e dei propri avversari, senza dimenticare di assumersi le
proprie responsabilità, affrontando seriamente sia gli allenamenti
che le partite”. Da questo punto di vista Rado è contento della
squadra, che a suo dire sta dando tutto nonostante le difficoltà
iniziali dovute alla carenza di giocatori in alcuni ruoli del campo:
“abbiamo cercato di coprire i buchi impiegando i ragazzi anche in
posizioni diverse da quelle che preferiscono ed è in queste circostanze che ho visto in loro la
capacità fondamentale di sacrificarsi per la squadra”. Molte
volte, nel corso delle partite, i ragazzi sono parsi rigenerati dopo
l'intervallo e abbiamo capito, avendo conferma dagli stessi giocatori,
che gran parte del merito è proprio dato dalla grinta e dalle parole
che il loro allenatore è in grado di trasmettere: “cerco di far
capire soprattutto dove sbagliamo e cosa possiamo fare meglio specialmente nella fase offensiva e difensiva, ricordando loro di
dare sempre il massimo senza aver paura di sbagliare” spiega Lele, che
nei prossimi mesi cercherà di portare i suoi ragazzi a migliorare
l'attuale posizione di classifica, avvicinando il più possibile il
secondo posto che significherebbe promozione di categoria. “Al di
la dei risultati conseguiti e del mio ruolo di allenatore, mi
interessa maggiormente che i ragazzi si ricordino di me come persona
corretta e leale come mi stanno dimostrando diversi giocatori che ho avuto lo
scorso anno - aggiunge Rado che conclude con un ringraziamento: i
ragazzi si stanno rendendo conto, soprattutto grazie alle strutture e alle persone che
ci lavorano, di far parte di una società importante e a tal proposito
voglio citare il preparatore atletico del settore giovanile Francesco
Stefanelli per le sue qualità umane e le grandi capacità tecniche”.
giovedì 14 marzo 2013
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Grazie, spero di meritarmi la fiducia di tutti con il lavoro e soprattutto con le capacità. Forza sempre Union Pro!
RispondiEliminaLele , come già Fabio avete il dono di saper creare una squadra da un gruppo di ragazzi. Ed anche poi di darle un gioco.
RispondiEliminaIl miglior risultato è sentire con che rispetto, ammirazione e stima parlano di te tanti ragazzi che alleni e che hai allenato. Avanti così !
CIAO MARCO , SONO FABIO ,IL FRATELLO DI LELE, HO LETTO CON IMMENSO PIACERE QUELLO CHE HAI SCRITTO E TI RINGRAZIO DI CUORE PER IL PENSIERO CHE HAI AVUTO PER ME !
EliminaSEI UN GRAN PRESIDENTE MA PRIMA ANCORA UNA PERSONA SPECIALE E UN AMICO .
UN ABBRACCIO E SPERO DI RIVEDERTI PRESTO . CIAOOO, FABIO
Grande allenatore ma soprattutto grande persona per correttezza e valori. Così in giro ce ne sono pochi e chi lo ha avuto come mister lo sa... grande Lele.
RispondiEliminaUN AMICO