Dopo tre anni alla guida della squadra
dei '98 è tempo di raccogliere i primi frutti per mister Daniele
Battaggia, che racconta così il suo percorso da allenatore: “ho
cominciato nel 2006 nella Pro Mogliano dando una mano all'attuale
presidente Gaiba che allora allenava i pulcini, anche se i risultati
attuali stanno dicendo che se la cava meglio come presidente”
commenta sorridendo Daniele. Nonostante il periodo in questione non sia così remoto rispetto ad oggi, nel caso della nostra società
sembra passata davvero un'eternità: “il primo anno in cui sono
arrivato ricordo che molti allenatori dei piccoli si limitavano a
controllarli, quasi stessero giocando all'interno di un giardino scolastico -ci
spiega Battaggia- , mentre ora c'è una forte presenza di persone
competenti, in grado anche di programmare e misurare il livello di
crescita annuale dei ragazzi”. Nel 2008, dopo due campionati a
Mogliano, decide di impegnarsi completamente con la Gazzera, dove
continua a ricoprire il doppio ruolo di allenatore e giocatore.
“Anche se la passione per il calcio mi faceva accettare la fatica
di arrivare al campo al pomeriggio per allenare i bambini e tornare a
casa la sera dopo la seduta con la prima squadra, ho capito che per
dedicarsi bene ai ragazzi era necessario farlo a tempo pieno”. A 37
anni suonati Daniele decide così di lasciare il calcio giocato,
sposando il progetto di Bernardo Chinellato e facendo ritorno alla
Pro. Nella carriera di calciatore di Battaggia le strade con Mogliano
si erano già incontrate nel periodo 1996-2001 durante i cinque
campionati, quasi tutti in Promozione, disputati assieme. Daniele,
cresciuto nel Marcon, prima di questa esperienza aveva vestito un altra prestigiosa maglia biancoceleste: quella del Treviso, con il quale aveva completato tutta le trafila della giovanili fino ad allenarsi con la prima squadra
guidata allora da Alberto Cavasin. “Purtroppo sono arrivato poco
prima del ciclo vincente di Bepi Pillon e la squadra militava allora
nell'Interregionale, nonostante ciò ho avuto l'opportunità di
conoscere ed allenarmi assieme a diversi compagni esperti come
Vinicio Verza, ex giocatore di Juve e Milan, approdato a Treviso a
fine carriera”. Battaggia, come molti altri giovani di quella squadra, si farà le ossa in
campionati minori con le maglie del Roncade, Mestre e Conegliano e
dopo l'esperienza di Mogliano, disputerà le stagioni della piena
maturità calcistica tra Gazzera e Meolo fino al 2010. Negli ultimi
tre anni invece Daniele si è dedicato stabilmente all'attuale gruppo
di ragazzi che ora militano nella categoria Giovanissimi regionali. "Pensare che tre di loro: Massara, Tasca e Fusaro, li alleno ininterrottamente da quando avevano dieci anni e giocavano nella Gazzera". Il passaggio dal campo alla panchina è stato graduale per lui ma è conciso
con maggiori e inevitabili responsabilità che non riguardano il
singolo calciatore: “se quando giocavo al fischio finale
dell'arbitro riuscivo a staccare per un po', ora da allenatore non
posso concedermi alcuna distrazione visto che il lavoro me lo porto
anche a casa, per riflettere sulla formazione da mandare in campo,
aggiornarmi sul lavoro da svolgere e per essere in grado di
rispondere alle domande che i ragazzi mi pongono settimanalmente”.
In panchina, come dicevamo in apertura, Battaggia ha disputato annate
in crescendo, portando la squadra dalle ultime posizioni nel
campionato esordienti 2011, all'attuale secondo posto dietro solo alla
corazzata Montebelluna. Questo è stato possibile, secondo
l'allenatore, grazie specialmente a tre cose: tanto lavoro,
disponibilità da parte dei giocatori e ad alcuni innesti di qualità.
“So di pretendere molto dai miei ragazzi ma anche loro sembrano
aver capito che questa è la strada giusta per conseguire risultati
importanti e mi stanno dimostrando tutto il loro impegno in questa
annata finora decisamente positiva”. In particolare il mister cita
due partite del campionato in corso che l'hanno molto soddisfatto: la
prima contro il Montebelluna, a cui l'Union Pro ha ceduto di misura
nonostante un secondo tempo tutto in attacco, nel quale è stato in
grado di mettere costantemente sotto la capolista, la seconda invece
è stata l'affermazione in casa di un' altra delle migliori squadre
del torneo: il Vittorio Veneto, regolato per 2-1. Quest'ultima
settimana poi è stata ricca di soddisfazioni per la squadra di
Battaggia, che ha conquistato il torneo Gardaland Cup mentre due
elementi della rosa si laureavano campioni d'Italia nel Torneo delle
Regioni: “sono molto contento per Colli e Maggio che, così come
altri 4-5 loro compagni, hanno grandi qualità e buona
personalità per poter continuare a giocare in questo sport. Mi
piacerebbe però riuscire a trasmettere loro una mentalità da atleta
tipica delle squadre professionistiche per eliminare alcuni difetti
comportamentali come ad esempio l'insofferenza ai rimproveri. Se ci
riusciranno avranno ottime chances per giocare a buoni livelli e se
rimarranno, come speriamo, nell'Union Pro allora potranno tranquillamente
fare parte della prima squadra come fuori quota tra 2-3 anni.” Un
ragionamento questo pienamente in linea con gli obiettivi del settore
giovanile, il quale, secondo Battaggia, può aspirare a diventare
come gli attuali modelli del nostro territorio ovvero i vivai di
Liventina Gorghense e Montebelluna: “a patto di continuare a
scremare gli attuali mister e il gruppo di giocatori, confermando i
più meritevoli, e di sistemare i campi d'allenamento garantendo così
agli atleti la possibilità di prepararsi al meglio” aggiunge
Daniele. Per quanto riguarda il futuro il mister confessa di fare un
giorno un pensierino a un settore giovanile di livello
professionistico ma per ora sta molto bene all'Union Pro dove
speriamo se lo tengano stretto ancora a lungo.
giovedì 4 aprile 2013
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Daniele, il lavoro e la capacità pagano sempre ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Complimenti per questo ! Come sai, la capacità di un allenatore, a mio modo di vedere ma la stessa visone è condivisa anche da Bernardo lato e dagli altri dirigenti , la si misura sulla capacità di far crescere i propri ragazzi sia dal punto di vista caratteriale, essendo per i ragazzi un riferimento ed una persona che trasmette valori positivi, che del gioco. Mi piace una squadra sempre propositiva, che fa il gioco e non lo subisce, in cui tutti i giocatori partecipano sia alla fase di riconquista della palla che alla fase offensiva, che si muovano in sincronia, come legati da un filo invisibile, con la palla che corre rasoterra e veloce. Per crescere sotto il profilo del gioco ci vuole applicazione ed un bravo allenatore che sappia insegnare ; se c' è il gioco, anche le qualità del singolo si esaltano. Sulla base di questo a fine anno l' Union Pro giudica i propri Mister.
RispondiEliminaIn bocca al lupo per questo finale di stagione !
Daniele e' sicuramente uno degli allenatori che mio figlio ricorderà per sempre sia x l insegnamento che per la sensibilità e l umiltà che mette nel suo lavoro di mister grazie per avergli fatto amare questo sport...deborah
RispondiEliminaIl Futuro di Mr battaggia detto "lele" è più che Roseo....purtroppo aimè; alla fine o paura lontano da Mogliano. le persone serie e PREPARATE hanno bisogno sempre di nuove sfide più IMPORTANTI.....quello che Mogliano alla fine non può..o vuole scommettere. LELE ex compagno.
RispondiEliminaQUESTO SE "BON"....SO DACCORDO!! DEGHE NA SQUADRA IMPORTANTE.....SE NO EL SCAMPA!! CORAIO CORAIO GHE VOL !!!TONY M.
RispondiElimina