giovedì 11 aprile 2013

Conosciamoli meglio: FRANCESCO STEFANELLI



Nelle nostre formazioni juniores, allievi e giovanissimi regionali, sta rivestendo grande importanza il lavoro del preparatore atletico Francesco Stefanelli. Una figura questa che opera a stretto contatto con l'allenatore, curando specialmente la coordinazione motoria, la tenuta fisica e la postura dei giovani atleti, svolgendo anche una preziosa funzione di prevenzione infortuni. “Il calcio di oggi è molto cambiato – spiega Stefanelli- e richiede tutte le capacità atletiche (forza,resistenza, velocità) esaltate al massimo. Non è affatto facile portare avanti contemporaneamente queste tre componenti se la distribuzione dei carichi di lavoro, la metodologia e soprattutto i tempi di recupero non sono giusti”. A questa considerazione si aggiunge un'altra difficoltà legata all'attuale stile di vita dei nostri ragazzi: “rispetto al passato, dove ci si muoveva molto di più all'aria aperta, oggi lo stile di vita è molto più sedentario. Questo ha comportato l'insorgere di molti problemi posturali per i ragazzi che cominciano ad avere molto presto mal di schiena, dolori alle ginocchia e i piedi piatti”. La ricetta del nostro preparatore per risolvere questi rischi è quella di affinare i metodi di allenamenti curando molto i particolari: “ora sto studiando un libro scritto dal preparatore atletico di Mourinho, Rui Farias, perchè reputo importantissimo l'essere sempre aggiornato sul mio settore di competenza” ci svela Francesco. E dire che per lui l'attività sportiva è sempre stata una semplice ma al tempo stesso smisurata passione, che nel corso degli anni lo ha portato a cimentarsi con tantissimi sport ultimo dei quali il calcio, a partire dal 2006. “Ancora oggi faccio fatica ad apprezzare l'ambiente calcistico visto che molti tifosi fanno troppe polemiche esasperate al limite dell'educazione e troppe critiche affrettate, spesso senza conoscere neppure l'argomento di cui si sta parlando. Credo che il calcio dovrebbe essere preso in maniera più sportiva, a me ad esempio entusiasma molto il lato agonistico e la grinta e determinazione che i giocatori mettono in campo per vincere”. Se guardiamo però agli inizi di Stefanelli, nato nel 1963 in Germania ma trasferitosi subito dopo ad Arnesano in provincia di Lecce, è doveroso partire dall'atletica leggera. “Fin da piccolo per me correre veloce e saltare più in alto di tutti i miei compagni era una cosa che dovevo fare per forza e così a 9 anni iniziai a farlo sul serio presso la Polisportiva del mio paese dove avevo anche la possibilità di cimentarmi con la pallavolo, altro sport che amavo praticare”. All'età di 17 anni decise di completare gli studi presso la Marina militare dove entrò subito a far parte del gruppo sportivo, laureandosi campione italiano nella staffetta. “Una delle più belle esperienze di quegli anni, oltre al privilegio e all'emozione di aver corso contro il mio idolo Pietro Mennea in occasione di un meeting regionale, fu la partecipazione a una gara nazionale di Decathlon che mi gratificò moltissimo nonostante non avessi mai svolto allenamenti specifici per alcune delle dieci discipline.” Nel 1992 Francesco venne trasferito presso la sede della capitaneria portuale di Venezia ed è proprio allenandosi nelle vicinanze della sua casa di Oriago che conosce Mario del Giudice, uno dei tecnici di spicco a livello nazionale, il quale lo spinse a partecipare al corso per Tecnici Istruttori FIDAL. Una volta ottenuto il brevetto, Stefanelli continua ad allenarsi fino a quando dei fastidi muscolari al tendine d'achille lo costringono al ritiro alla soglia dei quarant'anni. Trasferitosi da Oriago a Campalto nel 2001, il nostro preparatore, incapace di rinunciare all'attività fisica, decide di dedicarsi al nuoto per due anni prima che il figlio inizi a frequentare il campo da calcio adiacente alla sua abitazione a partire dal 2006. “ Dopo le prime settimane di allenamento di mio figlio a Campalto, assisto alle prime partite e noto che quei ragazzini mancavano della più elementare preparazione e tenuta atletica, calando moltissimo nel secondo tempo dove prendevano una valanga di gol. Mi proposi al DS di allora, Bruno Listuzzi che organizzo' una riunione con tutti i mister, facendo presente che da quel momento, per chi lo volesse, potevo essere di aiuto.” L'accoglienza però non si rivelò essere cordiale, anzi, lo scetticismo e la diffidenza che riguardavano l'utilità del suo ruolo lo accompagnarono durante i primi anni. “Lo stesso Del Giudice, al quale ho confidato le mie difficoltà, concluse che la cultura del lavoro non rientrava nella mentalità calcistica. Questa frase fu per me una sfida: e perchè non provare a cambiare questa mentalità? Ma per farlo avevo bisogno di persone che credessero nel mio lavoro e per credere dovevo essere in grado di dimostrarlo con merito. Le prime persone con le quali mi trovai a meraviglia furono Marco Fantinato e l'allenatore della juniores Renato con il quale disputammo un buon campionato. Purtroppo la società non era bene organizzata e col tempo ho capito che anche le promesse di miglioria della dirigenza non venivano poi rispettate”. Così dopo tre campionati a Campalto,  nell'estate 2009 Stefanelli decide di cambiare aria accettando la proposta della prima squadra del Calvi Noale, allora in seconda categoria. Gli inizi furono positivi ma purtroppo il mister di allora perse progressivamente la fiducia della squadra e della dirigenza venendo sollevato dall'incarico a cinque giornate dal termine del campionato: “il presidente Marco Dal Bianco, al quale va tutta la mia riconoscenza per l'esperienza concessami, mi chiese di rimanere in quanto avevano un progetto per gli anni futuri ma il nuovo mister Malerba mi mise da parte, volendo gestire la squadra in completa autonomia. A quel punto, complice la mia stanchezza a causa dei lunghi spostamenti verso il campo, presi la decisione di mollare tutto a tre giornate dalla fine”. L'anno dopo torna così a Campalto dove, nonostante una situazione societaria sempre più difficile con gli stessi atleti che talvolta ci rimettevano di tasca propria per recarsi alle partite, contribuisce alla vittoria del campionato di seconda categoria. A metà del 2011, su segnalazione di Fantinato, prende contatti con Bernardo Chinellato che gli espone il progetto dell'allora Pro Mogliano: “fui sorpreso in positivo dalla sua accoglienza e il programma mi entusiasmò. Ebbi nel frattempo diverse offerte da altre società ma la sensazione che avevo avuto nel conoscere Bernardo mi aveva dato fiducia e sapevo che avrei reso di più in questo ambiente e con questo genere di persone”. Dopo un anno di esperienza Francesco si è reso conto che qui è possibile lavorare con tranquillità, pensando solo a fare bene assieme senza lasciarsi andare a facili entusiasmi. Nel suo lavoro di preparatore, che svolge tre volte a settimana, Stefanelli si definisce una persona che pretende molto sia da se stesso che dai ragazzi che allena: “ogni volta voglio tornare a casa convinto di aver fatto l'allenamento giusto. Il giorno dopo sono di nuovo al lavoro riflettendo su quanto fatto e come hanno risposto i ragazzi, eventualmente correggendo e programmando in modo diverso l'allenamento successivo per non andare incontro alla monotonia, l'errore in assoluto da evitare nel calcio”. Stefanelli, per cui l'attività che svolge in campo costituisce solo un divertimento senza particolari ambizioni, pensa che sia proprio in un settore giovanile che bisogna costruire il campione del futuro, oppure semplicemente aiutare un ragazzino a migliorarsi: “ora penso solo a ripagare della fiducia che mi ha dato la società Union Pro continuando a seguire i ragazzi con impegno e passione e sperando di guadagnarmi, grazie ai risultati ottenuti, la riconferma anche per la prossima stagione”.

7 commenti:

  1. Grande Francesco, un valore aggiunto sia in termini tecnici che dal punto di vista umano. Elemento prezioso!

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  2. Grande persona e grande professionalità.
    Mister Rado

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  3. I ragazzi ne parlano benissimo... quand'è così significa qualcosa...

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  4. Apprezzo moltissimo il suo modo di porsi nei confronti dello sport e dei suoi valori sia dentro che fuori dal campo. Mette sempre tutto sè stesso in ciò che fa e lo fa bene e professionamalmente parlano per lui i risultati ed i progressi fatti dai ragazzi.
    Grazie Francesco!

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  5. Grazie Pres, e grazie a tutti quanti a cominciare dagli autisti, Sergio, tutti i Mister e tutta la dirigenza. I risultati arrivano se le persone singolarmente nel rispetto del proprio ruolo, ti metteno in condizione di lavorare bene. Speriamo adesso in un bel finale di stagione......

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  6. Scusate ma ho dimenticato i collaboratori (papà), preziosissimi !!!

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  7. mi fa piacere leggere che qualche società metta attenzione su aspetti motori e coordinativi, il lavoro è tanto da fare a partire dai dirigenti delle federazioni che non impongono figure così importanti, passando per i mister che spesso li vedono come un fastidio..
    è pieno di ragazzi e ex ragazzi isef o scienze motorie che hanno le competenze specifiche per fare queste mansioni .. non allenatori o mister x da sala pesi o strappati alle loro vecchie gare.. bensì preparatori specifici che hanno studiato per questo e con i titoli adeguati per lavorare nei diversi campi.. bravi che ci investite.

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